Cosa fare se arriva una bolletta sbagliata

Cosa fare se arriva una bolletta sbagliata
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Ricevere una bolletta sbagliata dal provider di un servizio è, purtroppo, un evento tutt’altro che raro. Può capitare, infatti, di ricevere delle bollette con importi da pagare completamente errati oppure di registrare addebiti aggiuntivi non giustificati o anche di ricevere una bolletta già pagata. I problemi che possono colpire i consumatori sono di vario tipo e possono causare danni economici significativi.

Per questo motivo, è molto importante valutare con attenzione le bollette ricevute per verificare che tutto sia in ordine e che non ci siano errori. Una bolletta sbagliata, infatti, potrebbe tradursi in un incremento della spesa, completamente ingiustificato. Di seguito andremo a verificare tutto quello che c’è da sapere sulle bollette sbagliate e cosa fare nel caso in cui se ne riceva una dal proprio provider di un servizio.

Prima di entrare nei dettagli della questione ricordiamo che è possibile, in qualsiasi momento, cambiare operatore. Per le forniture energetiche è possibile consultare il comparatore di SOStariffe.it per offerte luce e gas e individuare, facilmente, le tariffe più convenienti. Basterà inserire una stima del proprio consumo annuo di energia per ottenere indicazioni precise sulle tariffe più vantaggiose.

Da notare che è anche possibile individuare le migliori offerte Internet casa, in modo da tagliare i costi della connessione. In questo caso, la comparazione deve tenere conto sia del canone mensile che dei servizi accessori proposti dal fornitore. In questo modo sarà facile scegliere le tariffe più vantaggiose da attivare per tagliare le bollette.

Ecco tutto quello che c’è da sapere sulle bollette sbagliate per le forniture di luce e gas e per la connessione Internet di casa.

Bollette luce e gas sbagliate: cosa fare per proteggersi

Il problema delle bollette sbagliate è, di solito, legato alle forniture di luce e gas. Le forniture energetiche, infatti, presentano importi da pagare collegati al consumo effettivamente registrato a cui si vanno a sommare altri costi aggiuntivi. Per i consumatori non è facile tenere sotto controllo l’andamento della spesa e verificare che quanto richiesto dal proprio fornitore sia legittimo e che non ci siano errori nella fattura inviata.

Il caso della bolletta sbagliata per una fornitura di luce e gas può presentarsi in varie forme. Ad esempio, si rischia di ricevere una bolletta con un importo completamente errato, frutto ad esempio di un errore nella misurazione o nella stima dei consumi della propria fornitura. Un’altra tipologia di errore in cui è possibile imbattersi nelle forniture di luce e gas è quella in cui si registrano periodi di fatturazione errati o il caso di una doppia bolletta (il fornitore invia due volte la stessa bolletta richiedendo un doppio pagamento).

Per verificare se la bolletta ricevuta sia corretta è sempre opportuno leggere con attenzione tutte le informazioni riportate. In particolare, bisogna considerare il periodo di fatturazione (che deve essere successivo a quello indicato nella bolletta precedente) ed il dato relativo ai consumi (che deve essere privo di anomalie come picchi immotivati). Individuare degli errori nelle bollette è facile. Imparando a leggere con attenzione tutti i dati riportati, a monitorare i consumi ed a verificare le date di fatturazione corrette sarà semplice rilevare degli errori.

Cosa bisogna fare se una bolletta luce o gas è sbagliata? Nel caso in cui si rilevi un errore in bolletta, la prima cosa da fare è contattare immediatamente il Servizio Clienti del proprio fornitore per richiedere informazioni aggiuntivi e tutti i chiarimenti del caso. Gli addetti del Servizio Clienti del fornitore potranno rilevare l’errore, avviando le dovute segnalazioni per la sua risoluzione, oppure dovranno giustificare quanto riportato in bolletta.

Se le giustificazioni non dovessero risultare convincenti, il consumatore è libero di presentare un reclamo al proprio fornitore. Tale reclamo va inviato ad uno dei recapiti che il fornitore, come prevede la normativa, deve mettere a disposizione dei suoi clienti. In genere, è possibile inviare un reclamo tramite raccomandata A/R direttamente alla sede del fornitore oppure tramite PEC (dal proprio indirizzo PEC) alla casella di posta elettronica certificata del fornitore.

Non c’è un modulo da seguire nella compilazione del reclamo ma è importante accertarsi di inviare tutte le informazioni utili nella comunicazione con cui si presenta il reclamo al fornitore. In tale comunicazione sarà necessario indicare:

  • tutti i dati identificativi dell’intestatario della fornitura ed i relativi dati di contatto (è sufficiente inserire un numero di cellulare ed un indirizzo e-mail)
  • il codice cliente collegato alla fornitura ed il codice POD (per l’energia elettrica) e PDR (per il gas naturale); questi codici sono sempre riportati in bolletta e possono quindi essere recuperati in modo molto semplice
  • i motivi alla base del reclamo descrivendo nei minimi particolari le regioni per cui si ritiene che la bolletta sia sbagliata
  • una copia della bolletta oggetto del reclamo
  • qualsiasi documento possa risultare utile ai fini del reclamo; ad esempio in caso di bolletta già pagata per cui il fornitore richiede un nuovo pagamento sarà possibile allegare una copia di avvenuto pagamento

Il fornitore è tenuto a rispondere entro 40 giorni solari dalla data di ricevimento del reclamo da parte del suo cliente. Si tratta di un limite previsto dalla normativa che fissa l’obbligo per il fornitore di rispondere alla richiesta del cliente dopo aver effettuato tutti i dovuti accertamenti sulla questione. Nel caso in cui il fornitore confermi l’errore legato alla bolletta sbagliata sarà tenuto a porre rimedio, ad esempio con un indennizzo nei confronti del cliente nel caso in cui, ad esempio, siano stati addebitati costi extra.

La risposta ufficiale del fornitore (anche in caso negativo) deve essere sempre dettagliata e deve illustrare le motivazioni precise alla base della decisione relativa al reclamo presentato dal cliente. In caso di reclamo respinto, il fornitore sarà tenuto, nella sua risposta, a motivare tale rifiuto. Anche in questo caso, il fornitore è obbligato a rispettare queste linee guida.

La risposta al reclamo da parte del fornitore non mette la parola fine alla vicenda. Se il consumatore, infatti, tiene di aver subito un torto legato alla bolletta sbagliata potrà affidarsi alla procedura di conciliazione prevista dall’Autorità dell’energia ARERA. Tale procedura è un passaggio necessario per poter poi rivolgersi alla Giustizia ordinaria nel caso in cui le parti non abbiano trovato un accordo in merito alla questione.

Per avviare l’iter di conciliazione è possibile rivolgersi allo Sportello per il consumatore Energia e Ambiente (il sito ufficiale è sportelloperilconsumatore.it). Dal portale è disponibile un’apposita sezione per presentare online la richiesta di conciliazione. Tale richiesta potrà anche essere gestita tramite l’applicazione messa a disposizione dal servizio previsto dall’Autorità. Collegandosi al sito dello Sportello per il consumatore sarà possibile ottenere tutte le informazioni utili sulla questione.

Da notare che il consumatore ha facoltà di attivare la procedura di conciliazione dopo 40 giorni dalla presentazione del reclamo o subito dopo aver ricevuto risposta non soddisfacente. Tutta la procedura viene gestista e completata online e può essere richiesta per una lunga serie di controversie. Tra le possibili controversie troviamo il mancato riconoscimento o la mancata erogazione dei bonus luce e gas, un caso di doppia fatturazione a seguito di cambio fornitore, la mancata erogazione di indennizzi automatici e molto altro ancora.

Bolletta sbagliata per l’abbonamento Internet casa

Anche per le bollette Internet casa sbagliate è possibile seguire una procedura analoga. In questo caso, dopo aver rilevato l’errore, sarà possibile contattare l’assistenza clienti del provider per chiedere le necessarie delucidazioni. L’assistenza potrà verificare la presenza di un errore nella bolletta oppure potrà fornire tutti i chiarimenti del caso.

Per un’analisi approfondita della questione ed avviare l’iter di contestazione, bisognerà inviare un reclamo al proprio operatore. Tale reclamo potrà essere inoltrato tramite uno dei canali messi a disposizione dal provider che avrà 40 giorni di tempo per poter rispondere. In genere, è possibile recuperare tutti i recapiti per il reclamo direttamente dal sito ufficiale dell’operatore oppure contattando il Servizio Clienti.

Nella comunicazione con cui si presenta un reclamo sarà necessario inserire tutte le informazioni utili per chiarire la vicenda. Il consumatore dovrà, inoltre, indicare tutti i dati relativi al proprio abbonamento e i dati dell’intestatario del contratto di abbonamento. Sarà utile allegare al reclamo qualsiasi documentazione in grado di chiarire la vicenda ed evidenziare gli errori riportati nella bolletta.

In caso di mancata risposta o di risposta insoddisfacente da parte del provider, si potrà avviare la procedura di conciliazione. In questo caso, la piattaforma di conciliazione da considerare è Conciliaweb di AGCOM (disponibile all’indirizzo conciliaweb.agcom.it). Tale piattaforma punta a garantire uno strumento di risoluzione delle controversie tra utenti ed operatori di telefonia, Internet ed anche Pay TV. Consultando il sito ufficiale linkato in precedenza si potranno ottenere tutte le informazioni utili per gestire la procedura di conciliazione e risolvere le controversie emerse.

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